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| Lo sciopero degli autori americani | |
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Autore | Messaggio |
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StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Lo sciopero degli autori americani Dom Dic 09, 2007 4:38 pm | |
| Le trattative si sono concluse con un nulla di fatto e hanno superato ieri notte il termine ultimo, la mezzanotte del 31 ottobre ora di Los Angeles: non c’è accordo fra le grandi Corporation che gestiscono i Network e il Sindacato degli Autori Americani.
Gli Autori chiedono un sensibile aumento nel nuovo contratto, soprattutto una parte economica che consideri i “nuovi introiti” legati alle vendite su Internet, la scrittura originale per i nuovi media e il mercato dei Dvd che per i prodotti televisivi è in costante crescita. La deadline del 31 ottobre è arrivata senza una conclusione felice della vicenda: i Network, almeno secondo il Sindacato degli Autori, non hanno fornito nessuna risposta soddisfacente su questi temi. Una situazione “inaccettabile” che potrebbe portare nel giro di pochi giorni alla proclamazione del primo sciopero dal 1988 ad oggi.
Le conseguenze di una scelta che ora appare prossima ad essere adottata sarebbero devastanti per le Tv Americane che vedrebbero sparire o bloccarsi decine di programmi dei propri palinsesti: stop delle Serie Tv, con ritardi e cancellazioni, ma non solo. Gli Show, compresi quelli come il David Letterman, andrebbero totalmente in panne.
La tensione è palpabile e il timore di uno sciopero coinvolge anche il Governo Federale preoccupato per le conseguenze economiche. Il 29 ottobre anche un mediatore della Federal Mediation and Conciliation Service si unito alla trattiva pur senza fornire per ora un contributo decisivo.
La notizia schoccante arriva direttamente da TV Guide; se lo sciopero degli sceneggiatori dovesse protrarsi fino ai primi mesi del 2008, gli 8 episodi della quarta stagione di “Lost” fino ad ora registrati potrebbero non essere trasmessi il prossimo anno, come stabilito ma mandati in onda a capo dei 16 episodi della quinta stagione programmata per il 2009. ABC potrebbe decidere di mandare in onda 24 nuovi episodi da gennaio a maggio 2009; a confermarlo al noto magazine è il co-creatore della serie Carlton Cuse, che insieme a Damon Lindelof crede che questi 8 episodi siano troppo pochi per soddisfare i fan. L’autore dice che è come se un libro di Harry Potter finisse a metà; l’ episodio 8 termina con un mini cliffhanger, concepito però come finale di un capitolo, non certo come quello di stagione! Damon e Cuse non hanno previsto lo sciopero e così non hanno scritto un finale alternativo e rimasti scottati dalla sospensione della serie dopo 6 episodi lo scorso anno preferiscono non rischiare una ennesima delusione! I due si sono poi uniti ieri al picchettaggio davanti agli studios Walt Disney.
Purtroppo tanti altri show sono a rischio, come riporta l’autorevole Los Angeles Times. Su ABC, "Desperate Housewives" potrà andare regolarmente in onda solo fino alla prima settimana di dicembre o peggio. Ieri infatti il picchetto si è spostato sul loro set esterno disturbando le riprese; a stemperare gli animi ci ha pensato Eva Longoria Parker che ha offerto agli sceneggiatori in sciopero una pizza. Più fortunato "Grey's Anatomy", che ha ancora 11 episodi da girare e trasmettere ma fortunatamente già sceneggiati; "Boston Legal" ha pronti 14/15 episodi dei 22 previsti, "Men in Trees" 19 dei 27 previsti, "Brothers & Sisters" ha solo 11 episodi mente "Dirty Sexy Money" ne ha 11 dei 13 ordinati. Più fortunato "Eli Stone" pronto ai blocchi di partenza, con 13 episodi girati su 13 richiesti! Rimandato di un paio di mesi invece "Cashmere Mafia".
Non va maglio ad CBS; "CSI: Miami" ha pronti 13 episodi su 24, "Criminal Minds" 12 su 22, "Moonlight" e "Cane" soltanto 11/13 e non sono ancora stati rinnovati per una stagione completa. Unica nota positiva, i 7 episodi della seconda stagione di "Jericho" sono prontissimi per cui si puo’ sperare in una sua imminente trasmissione, se non altro per tappare i buchi lasciati dagli show sospesi!
Ovviamente in difficoltà anche NBC, che ha completati solo 9 episodi su 22 di "Medium" e "30 Rock", 15 su 22 di "Friday Night Lights", 12 su 18 di "Scrubs" ma fortunatamente 13 su 13 di "Journeyman", ancora da rinnovare, e "My Name is Earl".
Situazione identica anche per The CW che ha completati solo 13 episodi su 22 di "Gossip Girl" e 12 ma con altre 5 sceneggiature pronte di "Supernatural" . Completati invece tutti e 22 gli episodi di "Everybody Hates Chris" ordinati. “Smallville” dovrebbe riuscire a completare ben 15 episodi, e se lo sciopero continuerà per molto tempo, chiuderanno la stagione!
Periodo difficile anche per Fox, che per la prima volta dopo anni potrebbe vedersi sospendere “24”; la serie action-live dovrebbe andare in onda non-stop dal 14 gennaio prossimo ma al momento sono stati completati soltanto 8/9 episodi dei 24 previsti e l’orologio scorre… questa è una missione per Jack Bauer! | |
| | | StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Re: Lo sciopero degli autori americani Dom Dic 09, 2007 4:39 pm | |
| Settimo giorno di sciopero degli sceneggiatori, niente di nuovo sul fronte occidentale: gli sceneggiatori, supportati anche dagli attori, continuano a protestare per quelli che ritengono i loro diritti. E a rischiare di essere presi tra due fuochi, oltre ai fan che hanno visto e rischiano di vedere cancellate/posticipate/interrotte le loro serie preferite, sono proprio gli interpreti di film e serie tv.Le clausole contrattuali previste tra uno studio di produzione e gli attori ad esso legali potrebbero essere infatti il nuovo fronte di una battaglia legale tra SAG e gli studios: venerdì la Sony Pictures TV è stato il primo studio a notificare agli attori di due serie interrotte causa sciopero, “‘Til Death” e “Rules of Engagement”, che rimarranno “in pausa” e senza essere pagati, e per di più sotto contratto esclusivo con la Sony. La mossa della Sony potrebbe essere seguita da altre mayor, e secondo quanto riporta un comunicato del sindacato degli attori “E’ stato portato alla nostra attenzione che alcuni produttori potrebbero considerare lo sciopero alla stregua di una pausa di produzione”. Secondo la SAG, infatti, gli studios hanno 3 opzioni in caso di sciopero: mettere “a riposo” gli attori pagandogli il compenso pieno, sospenderli per un periodo di cinque settimane con paga dimezzata o rescindere il contratto, cosa che i produttori possono fare in qualsiasi momento dopo che è stato indetto uno sciopero. Se invece optano per una sospensione, gli stessi attori possono rescindere il contratto alla fine delle cinque settimane, e se non lo fanno spetta allo studio decidere. In ogni caso, l’attore è libero di dedicarsi al altri progetti, e quando la produzione riprende le riprese dello show, gli attori vengono riassunti con lo stesso contratto di prima, anche se i loro nuovi progetti vengono prima degli impegni presi precedentemente. Ma se le produzioni di serie sono messe “in pausa” a tempo indeterminato, gli attori hanno le mani legate e qualunque cosa stiano facendo durante la pausa devono abbandonarla per tornare al lavoro originario: “Mettere gli attori in pausa, sottolinea il sindacato, non è una cosa prevista dal contratto collettivo qualora la produzione sia interrotta per sciopero. Contro gli studios e i produttori che hanno intenzione di muoversi in questa maniera, conclude la SAG, verranno prese immediate contromisure”.Intanto, continua la falcidia di serie tv: dopo la seconda stagione di Heroes che potrebbe terminare a dicembre, TV Guide anticipa l’imminente conclusione di Pushing Daisies (Bryan Fuller ha detto che il nono episodio sarebbe l’ultimo della stagione se lo sciopero fosse prolungato) e Men in Trees (Jenny Bicks, showrunner di Men in Trees, aveva scritto un finale alternativo per l’ultimo episodio girato, in caso di emergenza). Telesimo (con fonte Tv Guide) offre un bilancio delle principali serie tv “a rischio”: 30 Rock: 10 episodi prodotti, di cui 5 già trasmessi. Back to You: 9 episodi prodotti, di cui 6 già trasmessi. Bionic Woman: 9 episodi prodotti, di cui 6 già trasmessi. Bones: 12 episodi prodotti, di cui 6 già trasmessi. Boston Legal: 15 episodi prodotti, di cui 6 già trasmessi. Brothers & Sisters: 12 episodi prodotti, di cui 6 già trasmessi. Chuck: 13 episodi prodotti, di cui 7 già trasmessi. CSI: NY: 14 episodi prodotti, di cui 7 già trasmessi. Desperate Housewives: 10 episodi trasmessi, di cui 6 già trasmessi. Dirty Sexy Money: 11 episodi prodotti, di cui 6 già trasmessi. Friday Night Lights: 15 episodi prodotti, di cui 6 già trasmessi. Gossip Girl: 13 episodi prodotti, di cui 7 già trasmessi. Grey’s Anatomy: 11 episodi prodotti, di cui 7 già trasmessi. Heroes: 12 episodi prodotti, di cui già 7 trasmessi. House MD: 12 episodi prodotti, di cui 6 già trasmessi. Jericho: 7 episodi prodotti, nessuno ancora trasmesso. Law & Order: SVU: 14 episodi prodotti, di cui 6 già trasmessi. Lost: 8 episodi in produzione, di cui nessuno ancora trasmesso. Medium: 9 episodi in produzione, ci cui ancora nessuno trasmesso. Men in Trees: 19 episodi prodotti, di cui 5 già trasmessi. Numbers: 12 episodi prodotti, di cui 7 già trasmessi. The Office: 12 episodi prodotti, di cui 11 già trasmessi. Prison Break: 13 episodi prodotti, di cui 7 già trasmessi. Private Practice: 10/11 episodi prodotti di cui 6 già trasmessi. Pushing Daisies: 9 episodi prodotti, di cui 5 già trasmessi. Reaper: 10/12 episodi prodotti, di cui 7 già trasmessi. Samantha Who?: 12 episodi prodotti, di cui 4 già trasmessi. Scrubs: 12 episodi prodotti, di cui 3 già trasmessi. Shark: 11 episodi prodotti, di cui 6 già trasmessi. Smallville: 15 episodi prodotti, di cui 7 già trasmessi. Supernatural: 10/12 episodi prodotti, di cui 6 già trasmessi. Ugly Betty: 12/13 episodi prodotti, di cui 7 già trasmessi.Ma lo sciopero rischia di causare terremoti anche nei bilanci dei network (i cui ascolti erano in picchiata già da prima dello sciopero): se dopo una settimana le grandi e piccole reti hanno rivisto i loro programmi, senza nuovi show da guardare la valutazione dell’audience potrebbe abbassarsi e i telespettatori potrebbero guardare altrove, cosa che potrebbero fare anche i pubblicitari. “Ci sono molte più alternative di una volta per investire in pubblicità“, commenta Brad Adgate, direttore della ricerca di Horizon Media, una compagnia media indipendente, aggiungendo che “il prolungarsi dello sciopero potrebbe cambiare le abitudini delle persone”. “Non so tra quanto, ma se i telespettatori cambieranno abitudini, noi dovremmo seguirli”, aggiunge Lisa Herdman, vicepresidente della RPA “Se e quando torneranno alla TV, è un’altra questione da esaminare”. Secondo gli esperti, comunque, lo sciopero non sarà totalmente un male per la TV, che sarà costretta a diventare più competitiva rispetto al web, agli iPod e a tutti gli altri media digitali: “Quest’anno nessun grande network (ABC, NBC, CBS e FOX, ndr) ha fatto ‘il botto’, e se non ci fosse stato lo sciopero, staremmo parlando dei bassi ascolti e di cosa fare per recuperarli”, ha detto infatti la Herdman. “Esistono alternative diverse ad uno spot di 30 secondi, e anche se c’è preoccupazione che questo sciopero allontani la gente dalla TV o ne cambi le abitudini, il televisore rimarrà di certo al centro dei salotti degli americani”, conclude Brad Adgate. | |
| | | StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Re: Lo sciopero degli autori americani Dom Dic 09, 2007 4:39 pm | |
| Comunque: stante i 9 giorni di sciopero (mercoledì KT Tunstall - che avrebbe dovuto suonare allo show di Leno e la Carson’s Daily - ha tenuto un concerto per i picchettatori di fronte agli studios della NBC, vedi video in fondo), e considerato che di sabato e domenica gli show non vanno in onda, finora lo sciopero è costato ai due (scesi in piazza per solidarietà con chi gli scrive le battute) una cifra variabile tra i 520.000 (Leno) e i 700.000 dollari (Letterman): il secondo, che possiede lo show in tutto e per tutto (Leno invece no, è un ‘impiegato’ della NBC), ha continuato a pagare il suo staff, anche se non è chiaro per quanto continuerà, mentre la NBC ha dichiarato che tutti gli sceneggiatori del “Tonight Show” che non lavorano saranno licenziati alla fine di questa settimana, se lo sciopero andrà avanti, e pare che la rete (visto che il “The Tonight Show” è suo) stia pensando di rimpiazzare Leno con un altro conduttore (il rimpiazzo, anche senza sciopero, era già previsto per il 2009, quando il nuovo padrone di casa sarà Conan O’Brien), anche se non è chiaro chi scriverebbe le battute al nuovo anfitrione. Leno, secondo rumors (nessuno dei due ha commentato ufficialmente le decisioni, e così pure hanno fatto NBC e CBS riguardo le indiscrezioni, ndr), non sarebbe felice dei piani della NBC, e pare stia pensando di passare prima del tempo alla Fox o alla ABC.
wga strike disney
E se gli show quotidiani non stanno messi bene, neanche le premiazioni di Emmy, Oscar e altri Award in generale non stanno meglio: Dicembre è infatti tempo di nomination - e quindi di sceneggiature, per Grammys, Golden Globe e Screen Actors Guild awards, mentre le nomination degli Oscar saranno rese note il 22 Gennaio, e se lo sciopero non finirà presto, saranno guai per tutti. Non che le cose vadano meglio per le premiazioni già sceneggiate: valga l’esempio degli American Music Awards, che andranno in onda a fine settimana sulla ABC: la sceneggiatura è stata scritta prima dello sciopero, ma non è stata revisionata, e il presentatore Jimmy Kimmel dovrà improvvisare. Tornando agli Oscar, durante lo sciopero del 1988 la cerimonia andò in onda, ma le battute e lo show furono scritte e sceneggiato prima dello sciopero, e i membri del Writers Guild che apparirono nello show furono avvertiti di non scrivere alcunché: cosa impossibile ai giorni d’oggi, visto che molte delle pellicole che potrebbero essere candidate all’Oscar sono uscite poco prima dei giorni dello sciopero, durante lo sciopero, per non parlare del fatto che alcune devono ancora uscire. Leslie Unger, portavoce dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, ha dichiarato che “non è ancora possibile capire quando lo sciopero inciderà sui nostri programmi”, mentre lo sceneggiatore Bruce Vilanch, che ha lavorato 18 anni per l’Academy, ha spiegato che “sarà difficile trovare qualcuno che sceneggi e conduca lo show che non sia un membro della Writers Guild”. Jon Stewart, il presentatore, non ha rilasciato commenti in merito. “Speriamo che lo sciopero si risolva al più presto e con soddisfazione di tutti, ha detto il produttore esecutivo dei Golden Globe (nomination previste per il 13 dicembre), Barry Adelman, anche se intendiamo esplorare tutte le soluzioni possibili nelle prossime settimane. In ogni caso, ha aggiunto, se una cosa non è sulla pagina non è neanche sul palco, e il contributo degli sceneggiatori è importante quanto quello di ogni altro membro dello staff creativo”. Problemi anche per gli Screen Actors Guild, le cui nomination saranno rese note il 20 dicembre, anche se la portavoce Rosalind Jarret ha assicurato che “la maggior parte del lavoro è stato fatto, mancano solo le nomination”.
wga strike disney
Intanto ieri (vedi foto) è stata la volta dei picchetti davanti ai negozi Disney (uno su tutti, il World of Disney store a Manhattan), colpevole (secondo gli sceneggiatori) di guadagnare 1.5 miliardi di dollari grazie al digitale, e di non dare nulla agli sceneggiatori di questo guadagno. Ovviamente la Disney rifiuta le accuse, accusando gli sceneggiatori - con un comunicato ufficiale della Disney ABC Studios - di distorcere i fatti: “Come la WGA sa bene, molti dei guadagni della Disney derivano dalla pubblicità online di siti come Disney.com e ESPN.com, o dalla vendita di merchandise nei negozi online. La WGA sa anche che ai suoi membri vengono pagati i diritti dei film/cartoni che vengono scaricati via iTunes. Falsificare la verità non è un buon modo di risolvere il problema e di permettere ad Hollywood di tornare al lavoro”. Tesi - altrettanto ovviamente- respinta dall’associazione, che afferma: “Le nostre richieste sono giuste, chiediamo solo la nostra parte, nella fattispecie il 2,5% di quanto gli studios guadagnano dalle vendite online”. Intanto, dopo un incontro informale con il Sindacato avvenuto lunedì, ieri il portavoce di Arnold Schwarzenegger, ha dichiarato che il Governatore ha intenzione di entrare in contatto anche con i rappresentanti dei produttori. Il meeting è previsto per martedì prossimo, e la WGA ha accolto positivamente l’intervento ufficiale, dichiarando che “a questo punto, qualsiasi pressione possa convincere la controparte a sedersi di nuovo al tavolo delle trattative è un’ottima cosa”.
ecco il link del video di KT! http://video.google.com/videoplay?docid=1832160839021461452&hl=en | |
| | | StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Re: Lo sciopero degli autori americani Dom Dic 09, 2007 4:39 pm | |
| Secondo le regole dell’Academy, infatti, una serie deve avere trasmesso sei episodi per essere eleggibile, e se lo sciopero continuasse per lungo tempo “Molti show non saranno considerati”. Ad avvantaggiarsi dello sciopero potrebbero così essere le seriedi 12/13 episodi, quelle che di solito vengono trasmesse durante l’estate: tra le grandi assenti, mancherebbe ad esempio 24 (che la Fox ha rimandato a data da destinarsi), anche se, come sottolinea il comunicato dell’Academy, c’è ancora tempo per parlare di emergenza visto che gli Emmy si svolgono a settembre. Nel frattempo, mentre gli sceneggiatori picchettano - assieme a Jack Black, Ben Stiller, Marg Helgenberger, Ray Romano, Brad Garrett Jay Leno, Eva Longoria e Sally Field - addirittura Wall Street (cui lo sciopero pare costi ogni giorno perdite ingenti), la Writers’ Guild of Great Britain (omologa britannica della WGA) si mostra solidale con i colleghi d’oltreoceano: “Non vogliamo trasformare lo sciopero in una gara, ma penso questa sia una buona occasione per far sapere al mondo che gli sceneggiatori esistono e devono essere protetti. Siamo solidali con la WGA, rifiutandoci di prendere il posto dei nostri colleghi americani per scrivere sceneggiature. Rompere lo sciopero adesso avrebbe buoni effetti immediati, ma devastanti a lungo termine sulle carriere degli sceneggiatori”, spiega la WGGB. | |
| | | StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Re: Lo sciopero degli autori americani Dom Dic 09, 2007 4:40 pm | |
| ABC ha ordinato una stagione completa del nuovo drama "Dirty Sexy Money", prodotto da Craig Wright, Greg Berlanti, Josh Reims, Matthew Gross e Bryan Singer per ABC Studios. E’ la quarta serie debuttata quest’anno a venire confermata per altri 9 episodi dal network ma la prima dopo l’inizio dello sciopero degli sceneggiatori.
Ricordiamo che ABC ha lanciato gli show più forti e seguiti della stagione, dal nuovo drama "Private Practice", spin-off di “Grey’s Anatomy”, alla nuova commedia "Samantha Who?" alla fantastica "Pushing Daisies" già ovviamente tutti confermati per una prima stagione completa composta da 22 episodi. Tutto questo successo però potrebbe venire offuscato dallo sciopero che se durerà ancora a lungo potrebbe causare gravi danni alla serialità; ricordiamo che l’anno scorso dopo una pausa lunga mesi, la promettente "Jericho" venne cancellata e salvata in extremis soltanto dai fan.
Ma dopo più di 10 giorni in cui le due parti sembravano irremovibili oggi arriva una bella notizia: l’associazione degli sceneggiatori WGA e gli studios torneranno a sedersi allo stesso tavolo per riprendere le trattative. Nessun altro dettaglio è stato rivelato se non che questo, si spera lieto, evento avverrà il prossimo 26 novembre.
Intanto però Universal Media Studios ha fatto sapere di aver dimezzato per le prossime 5 settimane lo stipendio agli attori di “The Office”, “30 Rock” e “Bionic Woman” ; meglio comunque di Sony che ricordiamo ha messo in hiatus le serie “'Til Death” e “Rules of Engagement”. Anche Warner Bros. ha inviato questa settimana una lettera ai suoi impiegati ribadendo che se lo sciopero continuerà, tutte le sue serie, da “ER”, “Without a Trace”, “Cold Case” e “Pushing Daisies” chiuderanno nelle prossime 6/7 settimane.
Ecco cosa ne pensa Joss Whedon, ‘papà’ di “Buffy”, “Angel”, “Firefly” e del prossimo “Dollhouse”. | |
| | | StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Re: Lo sciopero degli autori americani Dom Dic 09, 2007 4:40 pm | |
| Arrivati al dodicesimo giorno di sciopero, gli sceneggiatori trovano un inaspettato attestato di solidarietà: chi, come me, pensava che i fan si sarebbero “arrabbiati” causa la cancellazione o il rinvio di molte serie tv, è stato colto di sorpresa vedendo che ieri mattina i fan di Battlestar Galactica, Desperate Housewives, CSI, King of the Hill, High School Team, Law & Order, The Office, Ghost Whisperer, Bionic Woman e Carpoolers erano accorsi in massa davanti ai cancelli della Universal da dove è partito il corteo che ha raggiunto gli studios NBC a Burbank. Altrettanti fan, però, premono affinché le due parti riprendano le trattative, con tanto di sito ad hoc: Get Back In That Room; l’augurio è stato accolto dalle due parti (Writers Guild of America e Alliance of Motion Picture and Television Producers) che in un comunicato congiunto spiegano come entrambe concordino sulla necessità di tornare a negoziare. Secondo il New York Times, l’incontro è previsto per il 26 Novembre, ma non sono stati forniti ulteriori dettagli. Intanto, continua la falcidia di serie tv: a calare la mannaia sono SciFi Channel e NBC, che hanno dovuto interrompere, causa mancanza di script, le riprese di Battlestar Galactica (la cui produzione sarebbe dovuta durare fino a marzo, con partenza della quarta stagione in tv prevista per inizio anno) e Bionic Woman (riprese cessate ad inizio novembre, mentre erano previste fino a dicembre, ma non è chiaro se le riprese siano cessate “causa” sciopero o “anche” per lo sciopero, visto che la serie ha visto un continuo calo di ascolti). Intanto, dopo la Sony che ha sospeso senza paga il cast di “‘Til Death” (Fox) e di “Rules of Engagement” (CBS), anche la Universal Media Studios ha fatto la stessa cosa con il cast di “The Office,” “30 Rock,” “Bionic Woman” e “Battlestar Galactica”, citando l’attivazione della clausola “a causa di forze maggiori”. Decsione simile per la Warner Bros, che in una lettera mandata ai suoi “impiegati” ha spiegato che lo sciopero continuerà serie come ER, Senza Traccia, Cold Case e Pushing Daisies saranno cancellate nelle prossime sei/sette settimane, con conseguente perdita di molti posti di lavoro. Marcia indietro a sorpresa invece per Carlton Cuse: il producer di Lost, durissimo nei giorni scorsi, è tornato a sorpresa al lavoro (assieme al collega Damon Lindelof): in’un intervista rilasciata al The New York Times, il produttore spiega che “Sentiamo che lo dobbiamo ai fan, non vogliamo tradire il marchio di Lost”. Il lavoro, comunque, non consisterà nello scrivere nuove sceneggiature, ma nell’occuparsi della post produzione degli episodi già sceneggiati e registrati, visto che - nonostante le loro resistenze - sembra orientata a trasmettere Lost come da programma, cioè a Febbraio 2008. E se le serie tv non stanno messe bene, è di oggi la notizia che la Sony ha rinviato le riprese di “Angeli e demoni“: le riprese del film, che dovevano cominciare a Febbraio 2008 (uscita prevista per Natale), sono state stoppate causa sceneggiatura da riferire. ‘’Abbiamo fissato l’uscita del film - ha detto un portavoce della Sony - al 15 maggio 2009′’. In mezzo al caos, segnalo che gli Studios potrebbero venire accusati di frode federale: c’è infatti incoerenza tra le dichiarazioni di crescita dei network dovute all’enorme sviluppo dei loro prodotti digitali ed il non voler riconoscere agli sceneggiatori i diritti sugli stessi perchè “modelli di distribuzione non ancora testati e con minimo potenziale in termini di introiti”. Intanto, sono state rese note le nominations ai Producers Guild of America Awards, i premi assegnati dall’associazione dei produttori di cinema e televisione (la cerimonia, sciopero permettendo, è prevista per il due febbraio) | |
| | | StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Re: Lo sciopero degli autori americani Dom Dic 09, 2007 4:40 pm | |
| Uno spiraglio di luce! Mentre alcuni showrunner tornano a lavoro per il bene dei loro show (o perché intimoriti dalle "minacce" delle corporation), l'Alliance of Motion Picture & Television Producers e la Writers Guild of America si sono dette disposte a riaprire le negoziazioni il prossimo 26 novembre, nella speranza di trovare un accordo e porre fine allo sciopero dopo due settimane di agitazioni. Le trattative si erano fermate all'inizio della settimana scorsa quando le parti coinvolte si erano definite irremovibili. Ora la decisione di riaprire le trattative appare come un segnale molto positivo, sebbene gli sceneggiatori hanno già dichiarato che continueranno a prendere parte ai picchetti anche nei prossimi giorni, fino a quando le loro richieste non si concretizzeranno in qualcosa di tangibile. Mentre i produttori hanno mostrato di essere favorevoli a un aumento dei compensi derivanti dalla vendita dei DVD, le negoziazioni si sono invece arenate sulla parte di guadagno derivante dalla distribuzione sui nuovi media (Internet, telefonini, e altre apparecchiature). Si ricomincerà da qui! | |
| | | StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Re: Lo sciopero degli autori americani Dom Dic 09, 2007 4:40 pm | |
| Circa 400 tra sceneggiatori e assistenti sceneggiatori si sono riuniti di fronte agli Studios della 20th Century Fox per il "giorno dell’assistente" nei picchetti. Dopo aver perso il proprio lavoro come assistenti nel telefilm della CBS Shark, Debbie Ezer e Kate Burns cercavano un modo creativo per mostrare il loro supporto agli sceneggiatori. Gli amici - che hanno ricevuto lettere di recessione da parte della 20th Century Fox una settimana fa - hanno organizzato uno stand con limonata di fronte al cancello principale degli Studios. "La Fox ci ha dato limoni (lemon, nel linguaggio parlato, significa anche fregatura)", dice la Ezer, "Così noi facciamo la limonata". La bevanda era gratuita, ma la Ezer e la Burns, entrambe aspiranti sceneggiatrici, hanno realizzato un cartello per lo stand dove chiedevano donazioni di "8 cents (non negoziabili)". Alla fine della giornata, il contenitore era pieno di denaro, incluse donazioni piuttosto consistenti. "Qualcuno ci ha messo 100 dollari", afferma la Ezer, "Gli scrittori sono una categoria molto generosa". Mehar Sethi, che ha perso il proprio lavoro di assistente allo show della ABC Cavemen a causa dello sciopero, approva la decisione di sostenere gli sceneggiatori: "Stanno facendo un sacrificio, non solo per se stessi, ma per il futuro dell’industria". Tuttavia, vorrebbe tornare presto al lavoro. "Soprattutto per gli assistenti è difficile" dice "Credo che gli assistenti ad Hollywood tendano ad essere precari". Intanto Sethi sta pensando di cercare un lavoro temporaneo. "I lavori non industriali tendono a pagare di più rispetto ai lavori industriali di basso livello, per questo credo che farò qualche tentativo". I picchetti hanno visto anche la partecipazione di alcuni attori. Ali Larter di Heroes è apparsa nel primo pomeriggio e si è unita agli scioperanti. | |
| | | StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Re: Lo sciopero degli autori americani Dom Dic 09, 2007 4:41 pm | |
| Lo sciopero costa 21.3 milioni al giorni Lo sciopero degli sceneggiatori è molto vicino al traguardo psicologico dei 30 giorni. Ancora non molto rispetto alle 22 settimane di durata dello sciopero del 1988, ma sufficienti per poter affermare con assoluta convinzione che l'economia di Hollywood è ormai in ginocchio. Secondo quanto dichiarato da FilmL.A., infatti, nel corso dei prossimi giorni l'agitazione degli sceneggiatori inizierà a pesare davvero in modo grave sull'economia locale. Si stima una perdita superiore ai 20 milioni di dollari al giorno. Se così avvenisse, il costo complessivo pagato dall'industria venti anni fa (500 milioni di dollari) verrebbe surclassato talmente in fretta da poter parlare già il mese prossimo di questo sciopero come della crisi più grave nella storia di Hollywood. E' per questo che c'è grande apprensione per la ripresa delle trattative, fissata a domani. Sarà la prima volta che le parti si riuniranno attorno a un tavolo dall'inizio dell'agitazione.
I Presidenti dalla parte degli sceneggiatori Forse questo renderà lo sciopero degli sceneggiatori più stabile: i senatori Hillary Clinton, Barack Obama e John Edwards hanno dichiarato mercoledì che non vogliono attraversare il picchetto di scioperanti per prendere parte al dibattito presidenziale dei democratici previsto il 10 dicembre su CBS News. I candidati alla Casa Bianca non parteciperanno neppure a The View se questo vuol dire andare contro il sindacato. Tra le altre news dallo sciopero, anche la prossima settimana CBS e NBC continueranno a mandare in onda le repliche dei loro late-night show. Ma almeno sono diventati creativi con The Tonight Show with Jay Leno, mandando in onda antichi episodi con interviste a Tom Hanks, Julia Roberts, Matt Damon, Jennifer Aniston e Johnny Deep. | |
| | | StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Re: Lo sciopero degli autori americani Dom Dic 09, 2007 4:41 pm | |
| La serrata degli sceneggiatori aderenti al WGA (Writers Guild America) che sta causando gravi danni a molte serie TV, talk-show e film di produzione hollywoodiana potrebbe terminare entro Natale: il buon auspicio sta circolando in questi giorni sulla stampa statunitense, secondo cui è previsto un incontro tra le parti per lunedì, definito "decisivo".
Gli sceneggiatori stanno "incrociando le braccia" dal 5 novembre e chiedono un sostanzioso ritocco per i loro contratti; le conseguenze della serrata per ora hanno colpito popololarissimi serial come "24", "Grey's Anatomy" e "Desperate Housewives", costretti allo "stallo" di produzione. | |
| | | StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Re: Lo sciopero degli autori americani Dom Dic 09, 2007 4:41 pm | |
| Dopo un mese di agitazioni, alla seconda riapertura delle negoziazioni avvenuta martedì 4 dicembre, si è compiuto un ulteriore passo in avanti verso il raggiungimento di un accordo. Mentre la settimana scorsa era stata l'associazione dei produttori a fare la sua offerta, non accettata dai membri rappresentanti della WGA, questa volta è stato il sindacato degli sceneggiatori a fare la sua controfferta. Ecco quanto affermato dalla AMPTP in un comunicato rilasciato in tarda serata: "Trascorreremo la notte studiando quanto detto oggi dalla WGA, e non vediamo l'ora di ritornare al tavolo delle trattative domani". Alcune fonti vicine a Variety hanno dichiarato che l'incontro di ieri è stato molto più incoraggiante e produttivo dei precedenti. Al centro del dibattito la proposta di offrire agli sceneggiatori 130 milioni di dollari supplementari per la distribuzione degli show sui nuovi media, importo che la WGA vorrebbe aumentare di qualche milione. | |
| | | StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Re: Lo sciopero degli autori americani Dom Dic 09, 2007 4:41 pm | |
| Chi come noi sta seguendo la preoccupante vicenda dello sciopero degli sceneggiatori americani, è rimasto sicuramente scioccato quando qualche ora fa ha appreso dalla stampa americana che le negoziazioni tra la WGA e la AMPTP sono pericolosamente collassate. Una doccia fredda perché, fino all'altro ieri, tutto lasciava presagire il raggiungimento di un accordo tra le due associazioni in tempi molto brevi. Invece non è così, nonostante in questi ultimi giorni di progressi ce ne sono realmente stati. A conclusione della giornata di ieri, gli animi sono cambiati per la seconda volta e i membri sono ritornati a criticarsi a vicenda in modo molto aspro. La AMPTP ha accusato la WGA di ostruzionismo. Il sindacato degli sceneggiatori, secondo i produttori, non ha alcuna intenzione di fare un passo indietro e ragionare su un compromesso, ma continua ad adottare una linea troppo pretenziosa. Di vedute opposte la WGA, che invece dichiara di non aver mai ricevuto una proposta equa da parte della AMPTP. Ancora una volta il motivo dei dissapori è rappresentato dai compensi derivanti dalla distribuzione degli show sui nuovi media, nello specifico lo streaming online. Di fatto le negoziazioni sono finite, esattamente come avvenne il giorno prima che iniziasse lo sciopero. Al momento nessuna dichiarazione è stata rilasciata in merito alla possibilità o meno che le stesse riprendino nel corso dei prossimi giorni. | |
| | | StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Re: Lo sciopero degli autori americani Dom Dic 09, 2007 4:43 pm | |
| Venerdì si sono purtroppo nuovamente interrotte le trattative per il rinnovo del contratto tra gli sceneggiatori statunitensi e i rappresentanti degli studios. L’Alliance of Motion Picture & Television Producers biasima gli autori per l’ultima sospensione, colpevoli a dire loro di non voler scendere a compromessi; se non faranno un passo indietro e non proporranno un progetto più ragionevole non ci sarà nulla da fare. Ovviamente di vedute opposte l’associazione degli sceneggiatori, che respinge l’ultimatum e fa sapere di non avere mai ricevuto una equa proposta per quanto riguarda i proventi dei new-media. E’ la seconda volta che i negoziati si interrompono da quando WGA e AMPTP hanno iniziato la trattativa il 16 luglio scorso; come ricordiamo il primo fu lo scorso 4 novembre che sfociò il giorno successivo nel grande sciopero degli sceneggiatori. Nessuno si aspettava una simile notizia, soprattutto dopo i progressi comunicati nei giorni scorsi; le nostre serie tv hanno davvero i giorni contati! | |
| | | StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Re: Lo sciopero degli autori americani Lun Dic 10, 2007 5:23 pm | |
| Una protesta per porre fine alla protesta: è successo lo scorso weekend, quando 500 “addetti ai lavori” hanno marciato sull’Hollywood Boulevard, manifestando l’urgenza che lo sciopero degli sceneggiatori, che sta paralizzando produzioni cinematografiche e televisive, finisca al più presto. Secondo gli organizzatori, la marcia è stata fatta per sensibilizzare l’opinione pubblica (vicina agli sceneggiatori), su quelle “centinaia di persone che sono senza lavoro a causa sciopero, che oggi marciano compatte per chiedere trattative serie e responsabili”.Alla marcia “Strike a Deal” non hanno partecipato gli sceneggiatori, ma lavoratori che stanno perdendo soldi per numerosi stop imposti a causa dello sciopero, che oggi entra nella sua sesta settimana: oltre ai avoratori di “Ugly Betty”, “Desperate Housewives” e “The Office”, c’erano anche persone che non hanno niente a che fare con la produzione in senso stretto, come ad esempio lavoratori di imprese di catering e servizi di pulizia. Come abbiamo già spiegato, dopo due settimane di trattative, i dialoghi si sono di nuovo interrotti, con le parti (AMPTP e WGA) che si accusano a vicenda di ostruzionismo. I produttori hanno accusato i leader degli sceneggiatori di perseguire “una missione ideologica che guarda solo ai loro interessi, e che le richieste degli sceneggiatori stanno travalicando i motivi per cui si sono messi in sciopero”.
Parrucchieri, truccatori, decoratori di set e altri addetti ai lavori hanno marciato perché, a loro dire, la WGA rappresenta 12.000 membri, ma non tutti sono in sciopero: Diana Valentine, supervisore alla sceneggiatura per “Nip/Tuck,” ha spiegato che lei non lavora dal 21 Novembre, e così pure suo marito, attore: “Le parti devono riprendere le trattative, ha spiegato la Valentine, non puoi arrivare ad un accordo se le parti vanno via dal tavolo”. Pam Elyea, la cui compagnia, History for Hire, fornisce lavoratori per film e televisione, ha spiegato che a causa dello sciopero è stata costretta a licenziare sei lavoratori, e che se la protesta continuasse, altri ne seguirebbero. Decisamente peggio va a Corrie Levelle, la cui compagnia, Sandy Rose Floral, provvede alle decorazioni floreali dei vari show: la Levelle continua infatti pagare l’affitto dei locali dove sta e dei furgoni che usa per trasportare i fiori, anche se i soldi hanno smesso di arrivare: la donna ha fatto due conti, e ha scoperto che se lo sciopero durasse fino all’estate, sarebbe costretta a chiudere: “Aprile è la mia deadline: poi, dovrei dichiarare bancarotta”. “Non siamo qui oggi per manifestare a favore di nessuna delle due parti, ma per proteggere noi stessi e dire alle parti che devono riprendere le trattative”, ha spiegato Christopher Griffin, che lavora a “Nip/Tuck”. “Chiudetevi in una stanza, buttate la chiave, e rimanete lì finché non trovate un accordo”. “Mentre loro negoziano, ha accusato Elizabeth Tompkins (controllore di produzione per “Get Smart”, film che dovrebbe uscire nell’estate 2008, noi siamo senza lavoro, ma loro prendono i soldi grazie alle repliche dei loro show”. | |
| | | StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Sospeso Big Shots nonostante lo sciopero Mar Dic 11, 2007 8:07 pm | |
| Negli Stati Uniti la serie “House” (in italiano “Dr. House – Medical Division) sta andando in onda su Fox con la quarta stagione, che arriverà in Italia si presume dal prossimo marzo. Ma nonostante gli ascolti siano sempre molto brillanti, alcuni fan lamentano un cambiamento di rotta troppo radicale. Come abbiamo potuto leggere su molte riviste, dopo il licenziamento di Chase e le dimissioni di Cameron e Foreman, House ha consegnato pettorina numerata ai candidati per il posto di assistente e in perfetto stile ‘Survivor’ settimana dopo settimana né ha eliminato qualcuno.
Pochi giorni fa il nuovo trio è stato formato lasciando fuori la cosidetta Cutthroat Bitch (che si può tradurre in “puttana feroce”) interpretata da Anne Dudek, diventata la trentasettesima dottoressa bocciata. Il nuovo gruppo di diagnosi di House sarà ora formato da Kutner (Kal Penn), Taub (Peter Jacobson) e Thirteen (Tredici) (Olivia Wilde).
Ma se Foreman continua ad apparire spesso, non si può dire lo stesso per Chase e Cameron. Quest’anno le loro scene sono state davvero pochissime ma si pensa rientreranno presto in corsia, magari nel tanto atteso episodio musical; l'attrice Jennifer Morrison ha infatti fatto sapere al magazine TV Guide che il cast sta da tempo proponendo l’idea agli autori.
Intanto si prepara a fare la sua comparsata la grande attrice Mira Sorvino e non è escluso il ritorno di Anne Dudek, a cui i fan americani si sono già affezionati, grazie alla sua crudeltà intrigante! E proprio riguardo la sua uscita di scena, TV Guide ha intervistato Katie Jacobs, produttore esecutivo della serie, che racconta il metodo del folle progetto che ha ricaricato il programma e portato al licenziamento di 37 attori nell’arco di tre mesi. Grazie alla traduzione di Barbara ve la proponiamo di seguito. Esclusivo: perché House ha licenziato la “Cutthroat Bitch” (“puttana feroce”) di M. Ausiello di TV Guide Perché avete eliminato la “puttana feroce”? L’adoravo! Katie Jacobs: Posso dirti che è stata davvero una decisione difficile. Quando abbiamo deciso di intraprendere (come Survivor) questa direzione in questa stagione, (il collega) David Shore e io non ci saremmo mai aspettati di innamorarci di così tanti personaggi come è successo e la “puttana feroce” è sicuramente uno di questi. Ma vorrei dire che, se volete vedere di più su di lei, allora lo faremo. E penso che possa succedere. Lei è straordinaria e aggiunge veramente grande vivacità al gruppo. Sto cercando di trovare un modo per farla tornare nella storia. Anne Dudek Quando avete saputo chi sarebbero stati i tre finalisti? Jacobs: Proprio all’ultimo minuto, perché non sapevamo davvero come elaborare il tutto. Siamo andati dagli scrittori e ognuno sceglieva su chi voleva continuare a scrivere. Tutti hanno amato tutti gli attori; era più una questione su chi volevano scrivere e come potevano contrastare o andare d’accordo con House. Come hanno scoperto gli attori che i loro personaggi erano stati licenziati? Dal copione? Jacobs: No. Non avremmo fatto questo. Ma David a io sapevamo anche che se fosse stato mandato un messaggio sul set che volevamo incontrarci con loro, avrebbero automaticamente saputo che sarebbero stati lasciati andare. Ma sfortunatamente, è stato il modo in cui abbiamo fatto, perché sentivamo che era davvero importante dirlo noi stessi ancora prima che lo venissero a sapere gli altri attori. Prima avremmo parlato con Hugh (Laurie) per farglielo sapere – perché includiamo sempre lui negli affari dello spettacolo – e poi David e io saremmo andati nei loro camerini o li avremmo chiamati al telefono. E’ stato orribile, veramente orribile. Posso solo immaginare. Jacobs: Ma (creativamente) è stato divertente, perché abbiamo aperto ed espanso il nostro mondo. Prima di questa stagione, avevamo un cast molto più ristretto a confronto delle altre serie. E in più, sono ancora innamorata di Cameron, Chase e Foreman. E come rientreranno nella storia, per noi è di uguale interesse di Cole, che è stato tagliato, ma che ha avuto una forte presenza nello spettacolo. All’apparenza, sembrerebbe che i personaggi di Jennifer e Olivia abbiano lo stesso scopo: tutte due sono in modo ridicolo giovani sexy dottoresse che hanno una cotta per House. E’ giusto dire che ci sarà tensione fra le due? Jacobs: Non sapevo che le persone pensassero che Thirteen avesse una cotta per House. Beh, sembra abbastanza ovvio che sia attratta da lui. E viceversa. Jacobs: Lui è attirato dalla sua forza. E penso che lo attiri in quello che lui vede. Ma ci sono aspetti di Thirteen che non sono ancora stati rivelati. Lei è molto diversa da Cameron, e posso solo parlare del loro passato. Cameron è una persona che sente il bisogno impulsivo di guarire le persone. E’ attratta dai personaggi più feriti, a testimonianza è il fatto qualcuno che stava morendo. Thirteen è nascosta, e non ha ancora rivelato molto su di lei. Non vuole guardare al futuro e House trova questo molto convincente. Per questo per me sono molto differenti. Sono tutte due bellissime comunque. Questo è vero. Gli scettici potrebbero dire che Kal e Olivia, certamente le due più grandi star del gruppo iniziale di candidati, avevano la vittoria finale già scontata. Jacobs: Sa che è molto divertente. E ho appena avuto la stessa conversazione con Kal un attimo fa. Avevo appena ricevuto la mia copia di Harold e Kumar e l’ho messa in relazione con la visione limitata che avevo quando io e David stavamo facendo i provini. E nonostante il fatto che abbia tre bambini, non ho visto Stuart Little (Laurie vi ha preso parte). La cosa divertente è – e non so se nessuno lo sa – che la parte di Cole non era stata scitta per un afro-americano. Abbiamo visto tutte le etnie. Effettivamente immaginavamo che non sarebbe stato afro-americano. Tendiamo di trattare i provini come dei processi creativi perciò non mettiamo delle limitazioni in anticipo. Avevamo visto Kal per il ruolo di Cole. Ero talmente presa da Kal, non essendo informata del suo precedente lavoro, che abbiamo iniziato a parlare di Kal come Kutner. E tra l’altro non stavamo cercando delle star tra virgolette. Kal e Olivia possono avere un profilo più alto, ma penso che abbiamo fatto del bene a se stessi venendo a fare i provini. Non abbiamo offerto nessuno di questi ruoli a chi non è venuto e ha letto il copione. Volevamo fare i provini ed essere leali con questo procedimento. E penso che quando ti apri ad altre etnie ed età, hai un’opportunità miglio | |
| | | StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Re: Lo sciopero degli autori americani Mar Dic 11, 2007 8:13 pm | |
| Il TCA (Television critics association) Tour ha lo scopo di far incontrare la stampa con gli attori, i produttori e i creatori dei telefilm. Si svolge a gennaio e a luglio e offre un'opportunità incredibile per ottenere notizie e aggiornamenti. A causa del protrarsi dello sciopero degli sceneggiatori Dave Walker è diventato il primo presidente nella storia di questa associazione ad annullare il prestigioso evento. NBC aveva già annunciato che non avrebbe partecipato, mentre gli altri network non si erano espressi. Walker ha comunque rassicurato sul futuro del tour, che dovrebbe riprendere regolarmente, si spera a luglio. | |
| | | StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Re: Lo sciopero degli autori americani Mer Dic 12, 2007 7:14 pm | |
| Non c’è ancora una data di inizio di ripresa delle trattative, e lo sciopero potrebbe protrarsi a dopo le festività natalizie, festività in cui gli sceneggiatori smetteranno di picchettare gli studios e le strade (per poi ricominciare la prima settimana di gennaio). La WGA e l’Alliance of Motion Picture and Television Producers continuano a darsi battaglia verbale, e via web: se la WGA ha creato un falso sito dell’AMPTP, l’associazione dei produttori ha creato un box alla destra del suo sito dove ogni secondo vengono aggiornati tutti i soldi che gli sceneggiatori stanno perdendo dallo sciopero del 5 Novembre. Intanto, si fa sempre più concreta la possibilità che l’AMPTP cominci le trattative con la Directors Guild, che tiene oggi il suo consiglio direttivo, e che potrebbe dare il via libera alle trattative: al contrario dello Screen Actors Guild, pienamente solidale con gli sceneggiatori, la DGA non si è espressa sul tema sciopero e - se trattasse - potrebbe indebolire di molto il potere contrattuale della WGA. Le trattative dovrebbero cominciare il mese prossimo, e tratteranno degli stessi motivi per cui oggi si discute con la WGA: anche se con meno “intolleranza”, l’associazione dei produttori si aspetta che la DGA presenti un documento con i punti chiave sul come “monetizzare” i nuovi media.
wga strike
Per una trattativa che potrebbe, Variety scrive che “ad oggi non c’è nessuna possibilità, neanche virtuale, che le due parti ricomincino a trattare dopo la giornata di venerdì, quando l’AMPTP ha lanciato un ultimatum alla WGA chiedendogli di togliere una mezza dozzina di punti per continuare le trattative. I picchetti continueranno nei soliti posti, con una serie di eventi speciali, come la consegna di mezzo milione di matite regalate dai fan ai magnati Robert Iger, Jeff Zucker e Jeffrey Immelt. La WGA ha inoltre preparato (per oggi a mezzogiorno) un ‘Diversity Day’, cui sono attesi Tichina Arnold, Amy Brenneman, Mara Brock Akil, Katherine Heigl, T.R. Knight, Ali LeRoi, Sara Ramirez, Shonda Rhimes, Tracee Ellis Ross, KaDee Strickland e Chandra Wilson. A Gotham, 300 scioperanti e supporter hanno coinvolto nei picchetti i partecipanti di ‘The View’; tra questi (gli scioperanti, ndr) c’erano Pete Hamill, Dana Delany, Nora Ephron e Andrew Bergman. Whoopi Goldberg ha mandato loro cioccolata calda, e dopo lo show si è fermata ai picchetti. E a dispetto di quanto si dice (e delle manifestazioni di protesta pro fine dello sciopero), i membri della WGA continuano a sostenere i loro leader, non è emersa nessuna opposizione guidata, anche se l’AMPTP spera che prima o poi qualcuno si faccia avanti per discutere di strategie che in sei settimane hanno portato al nulla di fatto”.
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Intanto, il fallimento delle trattative ha portato la Television Critics Association (200 giornalisti che scrivono per tv e siti web negli Usa e in Canada) ha deciso di cancellare il suo annuale meeting di gennaio, visto che nessun network e tv via cavo avrebbe promosso i futuri palinsesti televisivi: nel corso dell’anno, la TCA e le reti si incontrano due volte (gennaio e luglio) per vedere in anteprima le nuove serie ed intervistare creatori, personaggi tv e produttori esecutivi dei programmi tv. Per un appuntamento rinviato, un altro che cade nell’incertezza: la corsa agli Oscar è preceduta infatti dalle nomination per la 65esima edizione dei Golden Globes, che mai come quest’anno saranno particolarmente aperti. La premiazione avverrà il 13 Gennaio, e spesso (ma non sempre) le produzioni cinematografiche che vincono ai Golden Globe (che offre premi a 25 film e programmi tv) si ripetono anche agli Oscar: “Ma quest’anno è tutto un cliff-hanger”, spiega Tom O’Neil dal sito theenvelope.com, “c’è un’atmosfera schizofrenica: c’è grande differenza di preferenze tra i gruppi dei premiati, mentre di solito procediamo tutto procede in un’atmosfera di accordo generale”. Il condizionale è d’obbligo, ma - visti i buoni rapporti tra attori e sceneggiatori - questi ultimi dovrebbero astenersi dal picchettare alcune delle premiazioni (Critics Choice Awards, i SAG Awards, gli Independent Spirit Awards e, ma non è detto, gli Oscars), che - a meno di grossi impedimenti - non verranno cancellate perché i network ci hanno investito troppi soldi. “Il supporto della WGA con la Screen Actors Guild e con i SAG Awards, evento che paga un tributo allo straordinario lavoro degli attori, e fa luce sulla loro importanza nell’industria dell’intrattenimento, è la dimostrazione del nostro forte legame”, ha spiegato Doug Allen “Siamo grati alla WGA perché lavora con noi, e supportiamo pienamente la loro battaglia per ottenere un contratto più giusto”.
Fonte : Televisionando | |
| | | StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Re: Lo sciopero degli autori americani Mer Dic 12, 2007 7:20 pm | |
| Kristen Bell ieri si è unita al picchetto al di fuori degli studi della Universal insieme agli sceneggiatori in sciopero. IGN tv l'ha intervistata. IGN TV: Oggi avete i fan che protestano qui con voi. In generale, trovate che siano comprensivi sulle ragioni dello sciopero?
Kristen Bell: Credo che la gente stia cercando di capire. Di solito tutti sono confusi quando qualcuno sciopera. Pensano sempre che si facciano richieste inappropriate ma in questo caso penso si sia sparsa la voce che gli sceneggiatori vogliono solo un po’ di giustizia. Parlavate spesso con gli sceneggiatori di Heroes mentre lo sciopero si faceva una possibilità concreta?
Oh mio dio, sì. Era un’ansia 24 ore su 24. Eravamo tutti rattristati, perché si sapeva che sarebbe successo ma era il minore dei mali. Eravamo tutti in grande tensione. Nessuno voleva che succedesse; non lo ha voluto nessuno.
Come avete affrontato l’obbligo di girare dopo che lo sciopero era iniziato?
Ovviamente sostenevamo tutti lo sciopero, perciò ci rendeva nervosi l’idea di attraversare i picchetti. Ma la vedevamo così, erano copioni scritti prima dello sciopero e noi stavamo soltanto tenendo fede al nostro impegno. E dopo, penso che siamo stati tutti piuttosto fermi nella convinzione che avremmo sostenuto gli sceneggiatori. Perché non abbiamo sceneggiature! Speri che giornate come questa – quando autori, fan e attori come te sono tutti insieme- aiuti a mandare un messaggio agli studios?
Oh, assolutamente. Credo che più persone vedono qui fuori e più siamo coerenti, meglio è. Quando sono tornati a negoziare la partecipazione si era affievolita, ma più le persone rimangono attaccate alle loro posizioni più diventa necessario concludere presto. Perché penso che molti non si rendano conto di quante persone sono colpite. Io sostengo al 100% gli sceneggiatori e i registi e il SAG (Il Sindacato degli Attori) ma nessuno sta dando la dovuta importanza al fatto che le troupe non possono lavorare, e loro non possono neanche chiedere diritti di copyright…perciò litigare per i diritti, che sono meritati… Io li sostengo, ma sono triste per i membri della troupe che non lavorano da due mesi proprio a ridosso di Natale. È una situazione diversa che sta passando sotto silenzio. Soltanto per questo spero che si trovi tutti un accordo, così si torna alla normalità, capisci? Immagino sia stato strano unirsi alla serie proprio mentre cominciava lo sciopero. Ovviamente avrei preferito che non ci fossero interruzioni, ma è andata così. Sono felice di essere in questo show e spero di restarci. | |
| | | StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Re: Lo sciopero degli autori americani Gio Dic 13, 2007 7:31 pm | |
| E’ presto per dire se succederà qualcosa, ma pare che la base della Writers Guild of America (tra cui membri molto autorevoli) stia spingendo affinché i vertici tornino al tavolo delle trattative.
Secondo il Los Angeles Times, alcuni membri della WGA (tra cui molti di quelli che sono ai picchetti) sarebbero “poco contenti” del fatto che i negoziati con l’AMPTP siano saltati venerdì, peraltro su punti definiti “secondari” rispetto al vero nocciolo della questione: i pagamenti per la diffusione e il download da internet, e i nuovi media in genere. Craig Mazin, ex membro del direttivo della WGA assai critico con i leader del sindacato, ha spiegato che i “new media sono l’unica cosa che conta, ciò per cui siamo andati in sciopero”.
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Come dimostrano anche i numeri sul sito dell’AMPTP, lo sciopero - che dura ormai da sei settimane - sta costando un sacco di soldi agli sceneggiatori, molti dei quali ritengono che se i registi aprissero le loro trattative perderebbero molto del loro potere contrattuale, visto che la DGA potrebbe fare richieste diverse da quelle della WGA, e concludere in fretta i negoziati (è noto che storicamente le contrattazioni dei registi si concludono in pochissimo tempo, ndr). Due gruppi di sceneggiatori hanno incontrato martedì e mercoledì gli “addetti alle contrattazioni”, i quali hanno accettato di farsi vedere ai picchetti sperando di calmare le paure. Gli stessi vertici hanno però smentito di aver ricevuto “molte lamentele”, e hanno accusato l’Alliance of Motion Picture and Television Producers di diffondere false informazioni per far credere che ci sia uno scisma: “Questa è un’organizzazione democratica che dà valore a tutti i suggerimenti e le opinioni dei suoi membri”, ha spiegato un portavoce. “Quando abbiamo spiegato le nostre motivazioni ai due gruppi, hanno capito che questa è una macchinazione dell’AMPTP per tentare di dividerci”. Che però gli sceneggiatori (o i loro vertici) abbiano forse perso un po’ il senso delle trattative lo si evince anche dalle parole di Patrick Verrone, il quale ha spiegato che oltre a tutti i motivi per cui si sciopera, “è nostra intenzione avere per contratto anche l’ultima parola sui contenuti di tutti i reality”.
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Tornando al discorso DGA, va (ri)detto che il sindacato dei registi ha indetto una riunione per discutere di strategie da adottare nelle trattative, anche se 300 registi/sceneggiatori hanno chiesto ai loro ‘capi’ di non condurre trattative finché gli sceneggiatori non hanno risolto la loro disputa (non che una risoluzione sia programmata in tempi brevi, visto che ad oggi non ci sono ancora piani per nuove trattative, e che il clima è più avvelenato che mai, con le due parti che si accusano a vicenda). Il sindacato ha speso oltre 1 milione di dollari per studiare i vari punti all’ordine del giorno, soprattutto per avere un rapporto dettagliato sui media, i cui risultati verranno esposti nel meeting di stanotte: “Ci stiamo preparando a questi negoziati da oltre un anno, ha spiegato Gilbert Cates, capo dei negoziati per i registi. L’AMPTP è nervosa perché non sanno che futuro li attende: tutti noi vogliamo un pezzo di internet, la differenza sta nell’approccio diverso che noi useremo”.
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Intanto, il sindacato degli sceneggiatori (che è disposto a picchettare tutte le cerimonie di premiazioni, escluse quelle degli attori visti i buoni rapporti tra le due parti) ha annunciato le nomination per i suoi WGA Awards: rimane da vedere, come per quasi tutte le altre premiazioni, chi sarà il conduttore dell’evento (anzi, degli eventi, visto che sono previsti due show a Los Angeles e New York). Di seguito, le nomination:
_Dramatic Series: “Dexter,” Showtime; “Friday Night Lights,” NBC; “Mad Men,” AMC; “The Sopranos,” HBO; “The Wire,” HBO.
_Comedy Series: “Curb Your Enthusiasm,” HBO; “Entourage,” HBO; “Flight of the Conchords,” HBO; “The Office,” NBC, “30 Rock,” NBC.
_New Series: “Damages,” FX; “Flight of the Conchords,” HBO; “Mad Men,” AMC; “Pushing Daisies,” ABC; “The Sarah Silverman Program,” Comedy Central.
_Episodic Drama: “Final Grades,” “The Wire,” HBO; “The Second Coming,” “The Sopranos,” HBO; “The Round File,” “The Closer,” TNT; “Flashes Before Your Eyes,” “Lost,” ABC; “The Hobo Code,” “Mad Men,” AMC; “The Dark Defender,” “Dexter,” Showtime.
_Long Form, original: “Pandemic,” Hallmark Channel; “The Lost Room, Night One,” “Nights Two and Three,” Sci-Fi Channel.
[AGGIORNAMENTO delle 11,20]: Secondo Variety, il presidente della DGA, Michael Apted e Gil Cates, sono stati autorizzati a cominciare “al più presto e in qualunque momento” (secondo un insider del sindacato dei registi, probabilmente ad inizio 2008) le trattative con l’AMPTP: l’annuncio del via sarà dato al massimo entro domani (giorno in cui vi forniremo maggiori informazioni). | |
| | | StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Re: Lo sciopero degli autori americani Ven Dic 14, 2007 7:25 pm | |
| Come abbiamo detto ieri in un aggiornamento in coda a questo post, il presidente della DGA Michael Apted e il “capo negoziatore” Gil Cates - nonostante la “contrarietà” di 300 membri (su 1400) che sono sia registi che sceneggiatori - sono stati autorizzati ad aprire “al più presto e in qualsiasi momento” le trattative con l’AMPTP. Non c’è ancora una data precisa, anche se è certo che le trattative tra i registi e i produttori non comincieranno prima dell’inizio dell’anno nuovo: Apted e Case, assieme al direttore esecutivo della DGA, Jay Roth, hanno ricevuto il via libera a mettersi d’accordo (con l’AMPTP) per stabilire una data di partenza delle trattative. La prospettiva di un incontro imminente AMPTP-DGA non è una buona notizia per la WGA, che proprio la settimana scorsa ha interrotto i contatti con i produttori, anche perché l’avvio delle trattative sei mesi prima del contratto (quello dei registi scade a Giugno) significa che a) i registi sono contrari a forme di proteste come quelle messe in piedi dalla WGA e (soprattutto) b) che in caso di accordo veloce (come storicamente sono quelli dei registi, che tra l’altro affermano di essersi preparati da mesi), il potere della WGA verrà drasticamente ridimensionato. Accanto agli sceneggiatori rimarrebbe solo la SAG (il sindacato degli attori, il cui contratto scade pure a giugno), i cui membri si sono mostrati solidali con i membri della WGA (e lo stesso dicasi per i rispettivi vertici).
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Secondo il New York Times, il presidente Michael Apted ha spiegato in una lettera aperta che “abbiamo deciso di dover andare avanti con nostre trattative”, anche se “aspetteremo gennaio (ma non è chiaro se inizio o fine) per dare ai produttori e agli sceneggiatori una chance di tornare a trattare”. Il sito Wired.com “satireggia” sul contenuto della missiva, che sarebbe: “Sceneggiatori? Vi amiamo, e facciamo il tifo per voi. Ci siamo seduti e abbiamo lasciato che voi ragazzi aveste la vostra occasione. Ma, sembra, non l’avete sfruttata. Che ne direste di lasciare il campo libero per le nostre trattative? Suvvia, respirate. Vediamo se noi riusciremo a condurre la trattative in una direzione più positiva. Capito?”. Scherzi a parte, i leader della WGA avrebbero capito l’antifona, pur ribadendo ancora una volta che se anche i registi troveranno un accordo, loro non sono disposti a togliere un punto che sia uno dalle loro richieste (anche se pare che la base sia scontenta, e premerebbe per una ripresa veloce delle trattative): “Loro (l’AMPTP, ndr), ha detto un ‘grosso’ showrunner, stanno cercando di far staccare i membri dai vertici, una mossa al ribasso: e difatti una volta che tu parli alla base, o che uno showrunner parla ad un altro showrunner, è facile vedere che quella dell’AMPTP è solo una tattica. Non penso che i produttori la settimana scorsa negoziassero in buona fede, penso volessero rimandare tutto a dopo Natale, e far riflettere la città sui costi dello sciopero”. Alcuni degli sceneggiatori hanno inoltre suggerito che l’AMPTP avesse in mente di far saltare tutto ancora prima che WGA cominciasse a chiedere l’ultima parola sui contenuti dei reality, perché il non dover trattare con la il sindacato degli sceneggiatori avrebbe fatto cominciare prima le trattative con la DGA (che alcuni ritengono meno “intollerante” della WGA): i produttori ovviamente smentiscono, ma la WGA sostiene che “l’AMPTP ha causato il prolungamento dello sciopero, sfilandosi due volte dalle trattative, portandoci a pensare che nessuno di loro volesse seriamente negoziare”. “Mentono”, ha scritto il presidente della WGA East Michael Winship. “E poi mentono ancora, e ancora di più. Perché i produttori vogliono creare confusione, dubbio, paura e dissenso. Vogliono ‘dividere e comandare’, per mettere alla prova la nostra compattezza”. Accuse rispedite al mittente via lettera, nella quale i produttori condannano “le parole al vetriolo degli sceneggiatori, e anche le messe in scene plateali, come gli esorcismi. In questo alternarsi di frivolezze e attacchi personali, non dobbiamo dimenticare che la sciopero degli sceneggiatori sta causando danni economici immensi”. Giusto in tema di messe in scena, gli sceneggiatori hanno dichiarato un “Diversity Day Rally” fuori dagli studi Paramount, con la WGA West che ha invitato sceneggiatori ed attori neri, asiatici e latinoamericani ad unirsi ai picchetti, che verranno fatti anche nella sede della General Electric, rea di avere dei legami con la NBC Universal.
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E se qualcuno vuole una ripresa veloce delle trattative, riprendere ora i negoziati, secondo un insider della WGA, significherebbe perdere credibilità: “Alla fine della giornata, ha spiegato la fonte, gli studios hanno capito che dovevano negoziare un sacco di punti per trovare un accordo che funzionasse. Ma per farlo, dovresti avere a) un focus sulle richieste di pagamento sui nuovi media b) parti intorno al tavolo che sappiano di cosa stanno parlando quando discutono di nuovi media e c) persone che ci tengono veramente alle trattative, e che riescano a discutere nonostante le difficoltà”. I membri della WGA (che sta cercando di tenere unite le fila con piccoli incontri privati e informali) sono comunque riluttanti a criticare pubblicamente i negoziatori Verrone e Young, e continuano a sostenere la protesta: Paul Haggis, regista e sceneggiatori, ha postato sul sito United Hollywood una sentita difesa delle tattiche della WGA: “Nei miei venticinque anni di sindacalismo, scrive Haggis, non ho mai visto gli sceneggiatori più uniti. Questa è la nostra forza, e lo sappiamo, come (intelligentemente) sappiamo che bisogna stare zitti e continuare a manifestare. Dobbiamo smettere di investigare ogni mossa, e di chiederci perché i nostri negoziatori fanno quello che fanno. Stanno facendo un buon lavoro, e noi ci fidiamo di loro, e dobbiamo supportarli. Se ci dicono che per vincere dobbiamo girare in tondo, è quello che faremo, ogni giorno, finché non vinceremo. E lo faremo (vincere, ndr). Ci si vede ai picchetti”. | |
| | | StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Re: Lo sciopero degli autori americani Sab Dic 15, 2007 1:12 pm | |
| Le trattative sono ferme, ma nello sciopero degli sceneggiatori che da quasi un mese e mezzo sta paralizzando l’America non mancano le continue sorprese: l’ennesimo colpo di scena (manco a dirlo) viene dalla WGA, che ha presentato un’accusa presso il National Labor Relations Board (NLRB, l’Ente per i rapporti di lavoro), spiegando come i produttori “si siano rifiutati di negoziare in buona fede per giungere ad una soluzione positiva dello sciopero” e chiedendo un’indagine entro 30 giorni. Secondo Daniel J.B. Mitchell, professore di management e public policy all’Università della California, non è inusuale che una delle due parti decida di rivolgersi all’NLBR per aumentare la pressione; se l’Ente trova fondata la lamentela, può imporre alle due parti ricominciare le trattative, pena sanzioni. “L’ultimatum dell’AMPTP, scrivono gli sceneggiatori in un comunicato, è una chiara violazione delle regole federali, così come lo è il rompere le trattative visto che ci siamo rifiutati di dire sì alle loro richieste illegali”. Come abbiamo scritto, le trattative si sono rotte il 7 dicembre, quando l’AMPTP si è rifiutata di negoziare alcunché se la WGA non avesse tolto una mezza dozzina di richieste presentate: la WGA, oltre a ritenere “illegale” quanto fatto dall’associazione dei produttori, chiede loro di tornare al tavolo delle trattative “nonostante le festività natalizie, così da far tornare la città al lavoro. Riteniamo oltraggioso che la WGA si sia ritirata dalle trattative mentre migliaia di persone sono senza lavoro”.
wga strike
I produttori hanno definito l’iniziativa come “l’ennesimo atto di disperazione: le accuse della WGA presso la NLRB ci ricordano un vecchio detto avvocatesco: ‘Quando i fatti sono dalla vostra parte, sostenete i fatti; quando la legge è dalla vostra parte, sostenete la legge; e se non avete nessuno dei due dalla vostra parte, sbattete i pugni sul tavolo’”, scrive l’AMPTP in un comunicato. “La WGA si è ridotta a sbattere i pugni sul tavolo, e questa mossa disperata di rivolgersi all’NLBR è solo l’ultima indicazione di una strategia che non ha portato frutti agli sceneggiatori. Tutti noi - produttori, registi, sceneggiatori e chi lavora nel business dell’intrattenimento - dovremmo creare un nuovo sistema economica che preveda una distribuzione equa dei profitti del progresso, oltre a creare le possibilità di flessibilità ed inovvazione di cui abbiamo bisogno”, conclude il comunicato dei produttori, che - probabilmente a Gennaio - cominceranno le trattative con la Directors Guild of America, trattative che verteranno più o meno sugli stessi punti che oggi sono fronte di contrasto con gli sceneggiatori. A dispetto delle implicazioni che una trattativa positiva dei registi porterebbe, la WGA non sembra spaventata: “La DGA fa quello che è meglio per i suoi membri, e noi faremo quello è meglio per i nostri”, ha detto il sindacato degli sceneggiatori in un comunicato “Ai registi auguriamo ogni bene, ma loro non sono gli sceneggiatori. Metteremo fine al nostro sciopero quando i produttori torneranno al tavolo e faranno un contratto giusto”
Fonte: Televisionando | |
| | | StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Re: Lo sciopero degli autori americani Dom Dic 16, 2007 12:44 pm | |
| Trattative separate: era uno dei piani B dello sciopero degli sceneggiatori, ed è quello che permetterà a David Letterman, Jay Leno e Conan O’Brien (questi ultimi due alla NBC, ma senza sceneggiatori) di tornare a lavoro: la casa di produzione di Letterman, la Worldwide Pants, ha infatti ottenuto il permesso dalla Writers Guild of America di negoziare separatamente con la CBS per riportare lo show sulla rete dal 2008. L’accordo separato è stato possibile perché, come già successo nello sciopero del 1988 con Johnny Carson, che tornò al lavoro grazie ad una ‘concessione’ della WGA, anche Letterman possiede il suo show. Situazione un po’ più complicata per il duo della NBC Jay Leno/Conan O’Brien i quali torneranno al lavoro a gennaio, ma senza i loro sceneggiatori storici: tra l’altro la NBC possiede i due show, e l’accordo tra le due parti ha sorpreso un po’ tutti. Queste tre ‘buone’ notizie, però, non devono far sperare in una risoluzione veloce: come ha spiegato un portavoce della CBS, Chris Ender, “rispettiamo gli intenti della Worldwide Pants di servire gli interessi di una compagnia indipendente e dei suoi impiegati ricercando un accordo ad interim con la WGA, ma la risoluzione positiva di questa trattativa non va confusa con il fatto che la CBS rimane ferma alle posizioni già espresse dell’AMPTP” (vedi anche sotto, ndr).
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Resta da vedere cosa succederà se nel 2008 gli sceneggiatori saranno ancora in sciopero, tuttavia questa trattativa separata potrebbe essere la prima di molte: la WGA (i cui membri, scrive oggi il Los Angeles Times, starebbero “lottando per rimanere ottimisti”) potrebbe “approcciare” le major singolarmente, nella speranza di trovarle “meno rigide” rispetto alle dichiarazioni di facciata. “Vogliamo fare tutto quello che ci è possibile, ha scritto uno dei negoziatori della WGA, per far andare avanti le trattative e porre fine a questo sciopero devastante. Potremmo decidere di ’stanare’ le maggiori case di produzione dell’AMPTP e negoziare con loro individualmente”. Scenario rifiutato dal portavoce dei produttori, Jesse Hiestand: “Le trattative separate sono solo l’ultima indicazione che i vertici della WGA non hanno una strategia, né vogliono fare trattative serie”, ha scritto Hiestand in un comunicato. “L’AMPTP può avere studios con assetti differenti e affari differenti, ma sono tutti uniti per raggiungere un unico scopo, raggiungere con la WGA un patto ragionevole e giusto, che metta tutti nella posizione migliore di avere successo in questo mercato in rapido cambiamento”
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Intanto, l’Ansa segnala che critici tv Usa, rimasti senza nuovi programmi da recensire per lo sciopero degli sceneggiatori analizzano programmi trasmessi sui taxi. Il New York Times ospitava ieri in prima pagina uno sconsolato articolo della sua critica televisiva Alessandra Stanley, che dopo avere seguito sui sedili posteriori dei taxi della Grande Mela un po’ di programmi trasmessi sui nuovi schermi tv installati negli ultimi mesi, dice che la qualità dei programmi è scadente. | |
| | | StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Re: Lo sciopero degli autori americani Dom Dic 16, 2007 12:48 pm | |
| Le trattative sono ferme, ma nello sciopero degli sceneggiatori che da quasi un mese e mezzo sta paralizzando l’America non mancano le continue sorprese: l’ennesimo colpo di scena (manco a dirlo) viene dalla WGA, che ha presentato un’accusa presso il National Labor Relations Board (NLRB, l’Ente per i rapporti di lavoro), spiegando come i produttori “si siano rifiutati di negoziare in buona fede per giungere ad una soluzione positiva dello sciopero” e chiedendo un’indagine entro 30 giorni. Secondo Daniel J.B. Mitchell, professore di management e public policy all’Università della California, non è inusuale che una delle due parti decida di rivolgersi all’NLBR per aumentare la pressione; se l’Ente trova fondata la lamentela, può imporre alle due parti ricominciare le trattative, pena sanzioni. “L’ultimatum dell’AMPTP, scrivono gli sceneggiatori in un comunicato, è una chiara violazione delle regole federali, così come lo è il rompere le trattative visto che ci siamo rifiutati di dire sì alle loro richieste illegali”. Come abbiamo scritto, le trattative si sono rotte il 7 dicembre, quando l’AMPTP si è rifiutata di negoziare alcunché se la WGA non avesse tolto una mezza dozzina di richieste presentate: la WGA, oltre a ritenere “illegale” quanto fatto dall’associazione dei produttori, chiede loro di tornare al tavolo delle trattative “nonostante le festività natalizie, così da far tornare la città al lavoro. Riteniamo oltraggioso che la WGA si sia ritirata dalle trattative mentre migliaia di persone sono senza lavoro”.
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I produttori hanno definito l’iniziativa come “l’ennesimo atto di disperazione: le accuse della WGA presso la NLRB ci ricordano un vecchio detto avvocatesco: ‘Quando i fatti sono dalla vostra parte, sostenete i fatti; quando la legge è dalla vostra parte, sostenete la legge; e se non avete nessuno dei due dalla vostra parte, sbattete i pugni sul tavolo’”, scrive l’AMPTP in un comunicato. “La WGA si è ridotta a sbattere i pugni sul tavolo, e questa mossa disperata di rivolgersi all’NLBR è solo l’ultima indicazione di una strategia che non ha portato frutti agli sceneggiatori. Tutti noi - produttori, registi, sceneggiatori e chi lavora nel business dell’intrattenimento - dovremmo creare un nuovo sistema economica che preveda una distribuzione equa dei profitti del progresso, oltre a creare le possibilità di flessibilità ed inovvazione di cui abbiamo bisogno”, conclude il comunicato dei produttori, che - probabilmente a Gennaio - cominceranno le trattative con la Directors Guild of America, trattative che verteranno più o meno sugli stessi punti che oggi sono fronte di contrasto con gli sceneggiatori. A dispetto delle implicazioni che una trattativa positiva dei registi porterebbe, la WGA non sembra spaventata: “La DGA fa quello che è meglio per i suoi membri, e noi faremo quello è meglio per i nostri”, ha detto il sindacato degli sceneggiatori in un comunicato “Ai registi auguriamo ogni bene, ma loro non sono gli sceneggiatori. Metteremo fine al nostro sciopero quando i produttori torneranno al tavolo e faranno un contratto giusto” | |
| | | StReGhEtTa J.L.H
Numero di messaggi : 474 Data d'iscrizione : 06.10.07
| Titolo: Re: Lo sciopero degli autori americani Dom Dic 16, 2007 12:50 pm | |
| Grazie alla scrittura e alla produzione anticipata degli episodi di qualche settimana, i network riescono a programmare i loro show senza il rischio di non avere nuovo girato da proporre ai telespettatori. Ma con lo sciopero della WGA in corso e con numerosi autori, sceneggiatori e showrunner che si rifiutano di recarsi al lavoro, la produzione di gran parte delle serie tv è destinata alla sospensione. Ecco qual è la situazione in questo momento:
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| | | Ragazzo EXTREME
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